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GLASOVI COMMONERA

Il lago che combatte

Lago snia 2

Dopo la storia su "Hashima: l'isola del lavoro che non c'è più" pubblicata su Commonfare ho visto che qualcuno ha rimandato alla storia del "Lago che combatte" a Roma nel quartiere prenestino. Effettivamente si possono trovare alcuni legami tra le due storie. Certo ad Hashima ci vivevano nella miniera, nel vero senso della parola. Alla Snia ci lavoravano e poi tornava a casa... Comunque, a prescindere da questo, senza dubbio le riflessioni da proporre sono proprio intorno al tema del lavoro ed ai suoi luoghi "sacralizzati" per decenni che poi come di incanto scompaiono.


Eppure cosi come Hashima, anche la Ex Snia racconta di trasformazioni e possibili mondi. Hashima è divenuta un'isola da visitare, turistica, la sua folle storia che lega luoghi e lavoro racconta oggi di un mondo da andare a "vedere" con la macchina fotografica al collo, per ricordarci il nostro stupore di come sia stato possibile vivere cosi, in quel modo. La Ex Snia anche ha la sua storia, luogo di produzione, alienazione e di memoria di quella forza lavoro che ha segnato la vita di molti.


Ma oggi anche questo luogo, ormai cadavere industriale putriscente che come una cicatrice segna quel tratto di città, ha una nuova storia da raccontare. Da area industriale abbanondanata, che puzza ancora della fatica del lavoro, prende la parola un lago, la natura, libera, che si ribella alla costruzione di un centro commerciale. Una storia "di vita" nel vero senso della parola. In cui in lago emerge durante gli scavi per le fondamenta del nuovo tempio del consumo che dovrà sorgere tra alti palazzoni popolari.


Vani i tentativi dei costruttori di bonificare il lago. Più acqua aspirano più acqua esce. Il lago si ribella e si prende la scena. Ricorda a tutti, la forza del vita che rinasce. Lago sotterrato dalla fabbrica per anni e che ora vuole parlare. E cerca complicità. Ed infatti i cittadini, le persone di quel quartiere e non solo, scendono in strada ed occupano l'area. Il lago sale ed occupa, insieme ai cittadini, tutta la zona. Alla fine vince il lago, acqua minerale sotto una vecchia fabbrica dismessa che doveva diventare un centro commerciale.


Un'altro luogo di alienazione che trova sulla sua strada la natura, la vita, contro l'artificialita' del lavoro, della produzione, del consumo e dell'alienazione. Ed insieme, lago e persone vive, sovvertono il racconto. Niente più centro commerciale, ne fabbrica, ne alienazione... un altro luogo nasce...un lago, feste, bambini, un parco, un centro sociale, iniziative pubbliche e culturali, musica e canoe tra la limpida acqua e il grigiore di un mondo ormai morto della fabbrica e troppo a lungo santificato.


Con il lago un mondo nuovo nasce e ricorda a tutti la forza della vita libera che non può essere costretta ne rinchiusa. Ne da tonnellate di terra, ne dal cemento di un centro commerciale e nemmeno da un lavoro ripetitivo ed alienante.


E dunque, spinto da chi ha risposto alla storia di "Hashima: l'isola del lavoro che non c'è più", che ha voluto ricordare il "lago che combatte" (qui un po' di storia per saperne di più sul lago) quale cosa migliore che invitarvi a vedere il video degli "Assalti Frontali" (storico gruppo Rap romano) insieme a "Il Muro del canto" (altro gruppo romano) ed a leggere, di seguito, il testo del loro brano che racconta una storia bellissima... perchè con il lago che combatte Roma è anche meno nera...


Il lago che combatte


Palazzinaro amaro sei un palazzinaro baro

per tutto il male fatto a Roma adesso paghi caro

al funerale del tuo centro commerciale

è bellissimo vedere il nostro lago naturale

scava scava scava scava nella notte brava

hai trovato l’acqua bulicante e 10.000 piante

l’acqua con le bollicine che non ha mai fine

scorre sotto le colline come queste rime

scava scava scava scava e non se l’aspettava

un lago na-tu-ra-le d’acqua mi-ne-ra-le

un miracolo… nella metropoli meravigliosa

lì c’era una fabbrica di finta seta, la Viscosa

c’era il capitalismo, un’area gigantesca

ci lavoravano le madri, i padri e a ogni scolaresca

ognuno che pensava: “Morte tua vita mia!”

poi ha fallito, hanno tramato ed è arrivato il lago della Snia

e a me viene da piangere per tutte le magagne

per questo lago che non ha intorno le montagne

non è il Turano o il lago di Bolsena

ha intorno centomila macchine e ognuna dentro ha il suo problema

In mezzo ai mostri de cemento st’acqua mò riflette er cielo

È la natura che combatte, e sto quartiere è meno nero

In mezzo ai mostri de cemento il lago è ‘n sogno che s’avvera

È la natura che resiste, stanotte Roma è meno nera

bella Toripgna, bella Tor-pigna-ttara

borgata dove il razzista ha la sua bara

amiamo anche Prenestino Labicano

se sei con noi adesso alza la tua mano

qui l’aria è più dolce da quando è nato il lago

è non è spuntato dal cappello di un mago

è il nostro lago, uscito da sottoterra

e s’è alzata una guerra nella zona della Marannella

dietro il cancello chiuso c’era un abuso

avevano cambiato la destinazione d’uso

scava scava scava nella notte calda

prendono la falda e in alto la mia banda!

Tutto il quartiere va al cancello per aprire un varco:

“Basta con il cancro! Noi vogliamo il parco!”

“Aprite quest’ingresso sta nascendo un lago!”

Ma il costruttore zitto, lui faceva il vago

succhiava con l’idrovora, succhiava l’acqua

e la buttava nelle fogne andasse tutto in vacca

poi è arrivato un acquazzone e non è un segreto

s’è rotto il collettore e s’è riempito di merda il Pigneto

da allora il lago ha vinto, si è stabilizzato

ed è il lago è di tutti, non è un lago privato

ha invaso il cemento armato e ci ha chiesto aiuto

noi lo abbiamo immaginato, amato e conosciuto

In mezzo ai mostri de cemento st’acqua mò riflette er cielo

È la natura che combatte, e sto quartiere è meno nero

In mezzo ai mostri de cemento il lago è ‘n sogno che s’avvera

È la natura che resiste, stanotte Roma è meno nera

E da tutte le finestre di Largo Preneste

hanno visto questa scena sotto il cielo celeste

l’acqua che esce e rigenera l’umanità

e il sindaco che fa? qui c’è la felicità!

di superficie: 10.000 metri quadri

ma attenti! sono tornati i ladri! gli stessi dei padri

dei nonni, quelli che cambiano i panni

e vogliono rubarci il lago da più di dieci anni

“Esproprio! Esproprio!” per il nostro polmone

E qui ci siamo tutti “Daje casalbertone!”

noi abbiamo questo passo, lottiamo dal basso

e quale bando? qui ognuno da la vita senza niente in cambio

tutti alla riva dell’acqua sorgiva

che sale in superficie e fa Roma più bella e viva

l’underground ci da buoni amici

la natura si ribella e a noi ci fa felici

c’è il cormorano con noi, c’è il martin pescatore

sta proprio dietro la stazione e porta maggiore

e piano, piano è nato già un nuovo ecosistema

c’è un bambino che nell’acqua va in canoa e rema

In mezzo ai mostri de cemento st’acqua mò riflette er cielo

È la natura che combatte, e sto quartiere è meno nero

In mezzo ai mostri de cemento il lago è ‘n sogno che s’avvera

È la natura che resiste, stanotte Roma è meno nera

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3 Komentara

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CommonADA

Srpanj 04, 2018 at 01:07

grazie XoA non conoscevo questa storia --- e grazie al lago per aiutarci a resistere

Card 20170125 172515

XOA

Srpanj 04, 2018 at 11:37

Grazie ADA...si è una storia molto bella... anche perchè se un giorno ti capiterà mai di andare da quelle parti, tra palazzoni popolari, traffico smoggoso, fabbrica abbandonata e grigio cemento, tutto ti aspetteresti che esca dal sottosuolo (liquami, percolato, mondezza....) ma non un lago... oltretutto di acqua minerale! Le meraviglie e le sorprese della vita... che se noi esseri umani sapessimo cogliere, ci cambiano la nostra vita stessa. Ora il lago ha anche il parco... e tutto il quartiere lo frequenta...

Anonymous avatar

Anonimno

Kolovoz 10, 2018 at 15:57

Ed il 18 ottobre 2018 Assalti Frontali tornano al Lago che combatte per un fantastico concerto. All'interno del Festival della parola "Logos" ... https://www.facebook.com/events/873981956146410/ siete benvenuti