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GLASOVI COMMONERA

Usi civici del bosco in Trentino

Nei giorni scorsi sono stata in vacanza in Trentino Alto Adige e ho scoperto qualcosa che non conoscevo. Tutto nasce dal fatto che, camminando nei boschi, mi sono più volte imbattuta in cataste di legna numerate e contrassegnate con i nomi di varie frazioni della zona.

In questa regione esistono ancora oggi porzioni di pascolo e di bosco che hanno proprietà collettiva. Si tratta di aree le cui risorse (legna, erba e fieno per gli animali) vengono sfruttate in comunione dalle varie comunità montane e suddivise tra le persone che di tali comunità fanno parte.

Da quello che ho capito, domandando un po’ in giro, proprietà collettive, usi civici e determinate “servitù”, nate nel Medioevo, si sono progressivamente ridotte nei secoli, ma mai si sono estinte. Nel tempo sono state introdotte norme che tendevano sostanzialmente a sciogliere la terra dai “vincoli comunitari” per immetterla sul mercato. La persistenza di tali pratiche dimostrerebbe invece la resistenza di una volontà “collettivistica” che è della montagna trentina. Una vicenda che testimonia la capacità di autogoverno delle comunità e che aggiunge ulteriori riflessioni alla tematica della rilevanza degli usi e delle consuetudini nella disciplina degli usi civici e della proprietà collettiva.

Ha fatto alcune brevi ricerche e mi risulta che, in Italia, presenza di “terre comuni”, attraverso i secoli per arrivare al presente, si abbia anche in Friuli Venezia Giulia e in Sardegna. Credo siano buoni esempi di Commonfare, di “fare comune”. Mi piacerebbe saperne di più, se qualcuno avesse voglia di raccontare e di spiegare.

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Commonfare.net je za, sa i od ljudi.

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3 Komentara

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Rankis

Kolovoz 21, 2018 at 10:38

Credo che sia molto interessante anche l'esperienza della Magnifica Comunità di Fiemme. La Magnifica Comunità di Fiemme è una formazione sociale che comprende tutti i Vicini, i quali posseggono un patrimonio collettivo consistente prevalentemente in boschi e pascoli, con strutture annesse. I Vicini hanno il diritto di utilizzare il territorio come pascolo, per cacciare e pescare, "di cavar sabbia e sassi", di sfruttare la produzione di legno ed altri prodotti del bosco, di sfruttare comunque il territorio ma secondo regolamenti appositi e nel rispetto, ovviamente, delle leggi esistenti. Inoltre le rendite di gestione del patrimonio devono poter essere godute, direttamente od indirettamente, da tutti i Vicini ma soprattutto dai meno abbienti. Si tende a reinvestire gli utili oppure a destinarli ad iniziative culturali, sociali ed economiche di interesse collettivo. Qui il sito della Magnifica comunità http://www.mcfiemme.eu/

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Gegia 94

Kolovoz 22, 2018 at 17:29

Grazie Rankis! Molto utile! Qui, secondo me, bisogna mappare per bene tutte queste consuetudini (e le loro evoluzioni, nei passaggi del diritto). Sono molto suggestive. Bella questa cosa di reinvestire in attività culturali, sociali e di interesse collettivo

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Quia

Kolovoz 31, 2018 at 12:51

Anche in alcune zone dell'Appennino persistono simili forme collettivistiche, le "Comunalie" della Val di Taro sono un esempio: http://giacomobernardi33.blogspot.com/2013/08/scritti-le-comunalie-di-valditaro.html