Momo!
Nasce un progetto culturale, il suo nome è Momo.
Momo è una casa editrice.
Momo è una ragazzina che ascolta.
Momo è uno spazio web aperto.
Momo è un progetto lanciato verso il futuro.
1.0 Sono tempi complicati, i meccanismi del pensiero critico sono inceppati, gli strumenti di approfondimento sono sovraccarichi. Le notizie girano, le info appaiono e scompaiono, il futuro incombe. La complessità dei fatti sociali appare stupefacente, insondabile. Una «sintesi» sembra impossibile. Si rinuncia a fare, al «pensare critico». Ci si chiude nella propria battaglia. Qualcuno abbraccia analisi parziali, ideologie preconfezionate, da società del post-spettacolo.
Momo va da un’altra parte.
1.1 Siamo tutti alla ricerca di luoghi, spazi da abitare, fisici o culturali. Alcuni editori si comportano come vecchi negozi di alimentari che si lamentano perché nel quartiere aprono Eataly. Si lamentano che tutto costa troppo, si lamentano della promozione, della distribuzione, della tipografia, si lamentano e si chiudono nei loro conti sempre più bizzarri e creativi. Alcuni editori così la «sfangano», altri no. E chiudono perché ha aperto l’ennesimo centro commerciale.
Momo va da un’altra parte.
1.2 Momo ascolta.
2.0 «Chi c’è là fuori?»
Momo scommette su una fame di cultura all’altezza della complessità dei tempi, radicale e radicalmente indirizzata al futuro. Una fame di cultura che non si estingue fino a che non si estinguerà il soggetto stesso della fame. Un soggetto strano, disperso, impaurito, arrabbiato.
Momo lo ascolta, perché anche Momo ha fame.
2.1 «Non è la fine del mondo»
E se anche fosse, dopo ci sarà altro mondo con cui fare i conti. Bisogna essere pronti. Là fuori l’emergenza culturale è allo zenit. Variare, cambiare, moltiplicare i punti di vista e le forme del linguaggio, questi gli obiettivi di Momo. Non esiste un solo modo di «fare lavoro culturale», Momo pensa che la contaminazione, la sperimentazione possano esser utili. «Essere pronti è tutto».
Momo è una bambina testarda, che ascolta, nata dentro «la fine del mondo», per affrontare la fine di questo mondo.
2.2 «Avanti, nel futuro»
Momo ascolta, ascolta tutti ma le linee dei suoi confini sono chiare, radicali. Momo è una bambina giovane ma ha già fatto esperienza nel mondo dell’editoria indipendente. Momo ha ascoltato e aiutato a costruire libri, collane, eventi grandi e piccoli. Ora Momo ha un bagaglio e comincia un viaggio, esplorando il futuro.
2.3 «Il futuro è precario»
Ma precario è tutto. Il lavoro, la cultura, le strutture, i ponti, i muri, il soggetto sociale. Precario è il nome che diamo a tutto quello che è stato rimosso, nascosto, eliminato dall’orizzonte sociale europeo. Precario è il nostro sogno di orgoglio e di riscossa. Orgoglio precario, riscossa precaria.
Precaria è Momo.
3.0 Costruire narrazioni per un nuovo pubblico, declinare «vecchie» storie e antichi «riti», raccontare storie dal «basso», storie precarie.
Momo ha tante frecce al suo arco:
_Storie disegnate, illustrazioni e fumetti
_Orgoglio precario e nuovi diritti sociali
_Cultura critica per bambini e ragazzi
_Capitalismo digitale, robotizzazione e lavoro
_L’utopia, i nuovi immaginari della trasformazione e le innovazioni tecnologiche
_Le culture «dal basso» e le storie dello sport «popolare»
Momo sta arrivando.
Tu sei pronto per Momo?