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STORIE

Liverpool vuole sperimentare il reddito di base universale




A Liverpool si apre il dibattito, nella sala del consiglio comunale della città, per introdurre un reddito di base incondizionato. Se cosi fosse, Liverpool sarebbe la prima città del Regno Unito ad avere un reddito di base. L’ex vice sindaco e consigliere Ann O’Byrne, ha presentato una mozione per avviare la discussione su un progetto pilota di uno schema di  reddito di base incondizionato. Il piano dovrebbe essere incluso, inoltre, anche nel prossimo manifesto elettorale del Partito laburista .

L’idea è quella di superare il tradizionale sistema di sostegni al reddito, basati sul means test (cioè la prova della necessità) e gli obblighi ad accettare un lavoro qualsiasi, ed introdurre  un reddito di base incondizionato ed universale, indipendentemente dalla loro situazione economica.Nella sua mozione, Ann O’Byrne chiede che il sindaco e l’amministratore delegato del consiglio scriva al governo chiedendo che a Liverpool venga data la possibilità di sperimentare un progetto pilota. La mozione afferma che il reddito di base potrebbe affrontare le sfide future sopratutto quelle relative alla forte innovazione tecnologica, dal mondo del lavoro in trasformazione, dall’emergere della povertà estrema per molti cittadini e dall’aumento delle disuguaglianze economiche.

Un reddito di base universale – se introdotto – significherebbe che tutti gli adulti nel paese riceverebbero una somma in contanti senza vincoli per avere una base economica per affrontare il costo della vita.L’importo verrebbe pagato a tutti – indipendentemente dalla loro ricchezza, occupazione o stato civile – o da qualsiasi altra circostanza. La proposta vuole affrontare la questione delle nuove e vecchie povertà e concentrarsi invece sul progresso e sul contributo alla società e all’economia anche da parte di coloro che non hanno al momento alcuna base economica. Un sondaggio condotto nel 2017 dall’Institute of Policy Research presso l’Università di Bath ha indicato che poco meno della metà dei cittadini britannici sostengono la proposta di introdurre un reddito di base.A Liverpool, sia il parlamentare Dan Carden che il consigliere Nick Small hanno espresso il loro sostegno alla proposta.

Carden ha dichiarato: ” è arrivato il momento di avviare delle sperimentazione in tutto il Regno Unito. Abbiamo bisogno di politiche progressiste radicali per ridistribuire potere e ricchezza: un reddito di base ha il potenziale per responsabilizzare le persone e trasformare la società”. L’ex sindaco Nick Small ha aggiunto: “Il reddito di base è un’idea di cui è giunta l’ora. Il fatto che i Laboristi vogliano sperimentarlo ed introdurre progetti pilota è una grande notizia. Ora proviamolo in pratica”.

Notizia tratta dal sito ufficiale del BIN Italia

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3 Commenti

Anonymous avatar

Anonimo

ottobre 01, 2018 at 01:53

Qual'e' la differenza con la poposta 5 stelle?

Anonymous avatar

Anonimo

ottobre 01, 2018 at 14:57

incondizionato è la parola chiave

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BIN Italia

ottobre 04, 2018 at 15:02

Le differenze con la proposta del movimento 5 stelle sono numerose, almeno nelle "proposte di massima" perchè al momento non esiste una proposta unica. Tuttavia l'idea che si vuole perseguire a Liverpool è quella di un reddito di base incondizionato al lavoro o quantomeno sicuramente distante dalle forme di condizionalità presenti oggi nelle misure di social security in Inghilterra. Le diverse riforme del welfare inglese infatti hanno determinato nuove formule come quella conosciuta con il nome di "Universal Credit". Una sorta di "pagamento unico" che accorpa le diverse misure di welfare. Per capirci, se prima c'erano il sostegno per i bambini che faceva 5, il sostegno all'affitto che faceva 5, il sostegno per la disuccupazione che faceva 5 il totale di questi faceva 15. Siccome più o meno il target di riferimento usufruiva di questi diversi benefit, con l'universal credit si è inteso intervenire con una misura unica il cui totale fa 8 ed inoltre aumentando la produzione di documentazione che comprovi lo stato di necessità e le forme di obbligo al lavoro offerto pena la perdita del sussidio. Il film di Ken Loach, I Daniel Blake, spiega bene queste forme di "ricattabilità" e controllo sociale attraverso queste forme di "workfare". Dunque in Inghilterra, e non solo, si è aperto un forte dibattito su come "superare" le contro riforme del welfare, in particolare quelle che hanno colpito l'istituto del cosidetto reddito minimo garantito. Ed in questo dibattito sta avanzando la proposta di un reddito di base incondizionato, perchè dal punto di vista anche del suo finanziamento, questo prevede un enorme risparmio perchè eliminerebbe buona parte dei fondi stanziati attualmente per il "controllo dei beneficiari" tutte le forme di "tutoraggio" etc. che hanno un costo enorme. Ecco la proposta dei 5 stelle invece va proprio nella direzione opposta, oltre che ad avere alcuni elementi quasi incostituzionali, come quello del "solo per gli italiani" (fortunatamente non siamo ancora una società segregazionista per legge). Quella dei 5 stelle prvede infatti forti elementi di condizionalità al lavoro, addirittura "gratuita" come il lavoro "volontario obbligatorio" (un ossimoro) di 8 ore a settimana da "dedicare allo Stato". Inoltre al momento sembra delinearsi più una "carta acquisti molto vincolata" alla spesa solo di alcuni beni, piuttosto che un erogazione in "cash". SI tratta di una misura "cahsless", cioè senza soldi... vi sarebbero altrettanti elementi da spiegare, ma in queste poche righe speriamo di aver dato una piccola serie di chiarimenti sulle due proposte.