"Dobbiamo avviare processi, tracciare percorsi, allargare orizzonti, creare appartenenze. Ogni sforzo per amministrare, curare, migliorare la nostra casa comune, se vuole essere significativo, richiede di cambiare gli stili di vita, i modelli di produzione e consumo, le strutture consolidate di potere che oggi reggono la società. Senza fare questo non farete nulla. ( Papa Francesco )
INTRODUZIONE
La pandemia di Covid-19 ha fatto emergere limiti e fragilità del modello economico lineare basata sui passaggi «take, make, consume and dispose» (prendi, produci, consuma e scarta). Ancor più chiaramente s è evidenziato come l’Italia, in cui da quasi vent’anni non si vara un Piano industriale nazionale che individui priorità di produzione e di approvvigionamento, ne’ una strategia commerciale che lo sostenga tenendo conto dei limiti dell’approvvigionamento e della crisi climatica e sociale in atto a livello globale, un evento improvviso come il dilagare di una pandemia, pur previsto da enti di ricerca e istituzioni internazionali da decenni tra gli scenari possibili, possa portare i sistemi sociali e economici globali e locali al collasso.
Con la quarantena e la serrata delle produzioni e della socialità è ormai abbastanza chiaro a una maggioranza di abitanti del pianeta come siamo al centro di molteplici crisi permanenti e sovrapposte (finanziaria, economica, ecologica e di giustizia sociale) che aggrediscono sempre più pesantemente la convivenza umana e i nostri stili di vita. Ma anche che queste crisi non sono subite e pagate allo stesso modo ai diversi livelli economici e sociali delle nostre comunità, e che i sistemi territoriali hanno reagito anch’essi in modo completamente diverso agli ostacoli della pandemia.
Alcuni fattori sono emersi come determinanti per una reazione sostenibile alla pandemia, e non sono gli stessi che per anni sono stati individuati come pilastri del successo dell’economia lineare: il ruolo dello Stato, come ‘regia’ ed erogatore di risposte coordinate e servizi di prima necessità; la disponibilità sufficiente di servizi pubblici di qualità per garantire servizi essenziali come quelli alla salute e all’istruzione; la disponibilità a livello nazionale e territoriale di servizi e prodotti essenziali, a partire da quelli alimentari, per l’approvvigionamento d’emergenza, nel momento della rottura delle filiere internazionali, rivelatesi in tutta la loro fragilità; la presenza di reti sociali partecipate e reattive che si sono attivate sin dall’immediato per garantire un sostegno sociale e materiale a chi, soprattutto nelle prime settimane di incertezza dell'azione istituzionale, è rimasto senza reddito e senza risposte.
La cultura della cura, come “impegno comune, solidale e partecipativo per proteggere e promuovere la dignità e il bene di tutti”, e “disposizione ad interessarsi, a prestare attenzione, alla compassione, alla riconciliazione e alla guarigione, al rispetto mutuo e all’accoglienza reciproca”, costituisce una via privilegiata per la costruzione della pace, per “debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente”. Lo scrive Papa Francesco nel suo Messaggio per la 54.ma Giornata mondiale della pace, celebrata il primo gennaio 2021, solennità di Maria Santissima, Madre di Dio. Il Papa “si rivolge ai capi di Stato e di Governo, ai responsabili delle Organizzazioni internazionali, ai leader spirituali e ai fedeli delle varie religioni, agli uomini e alle donne di buona volontà”, quindi a tutte e tutti noi. Ci ricorda quanto scritto nella sua ultima enciclica, Fratelli tutti: “In molte parti del mondo occorrono percorsi di pace che conducano a rimarginare le ferite, c’è bisogno di artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia”.
Riconoscere, allacciare, rafforzare e promuovere una più ampia e consapevole partecipazione a queste reti di economia, a presidio dei beni comuni e dei diritti sociali e ambientali, è una parte strutturale della ripresa e ha bisogno del nostro “artigianato”. Sarà sempre più importante per riorganizzare città, territori e Paese anche alla luce della ‘lezione’ del Covid-19, e per creare nuova occupazione e socialità reagendo positivamente e collettivamente alle sfide delle crisi in corso e future.
Il corso, finalizzato a questi obiettivi prioritari, è organizzato da Fairwatch, Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro Diocesi di Roma , Rete di Economia Sociale Solidale Roma , Commonfare, Assocazione Laudato Si', grazie alla collaborazione dell’ARCS nell’ambito del progetto “P come Partecipazione: azioni di capacity building per uno sviluppo sostenibile partecipato” finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Obiettivi del corso
Far emergere modelli e pratiche di economia trasformativa per sostenere una società della cura improntata all’ecologia integrale.
Aiutare a riconoscere, sostenere, mettere in rete, allargare e far partecipare le esperienze del territorio romano in dialogo con le reti nazionali e internazionali
Promuovere l’innovazione sociale facendo conoscere esperienze socialmente ed ecologicamente sostenibili
Sviluppare competenze per implementare nuove forme di imprenditorialità
A chi ci rivolgiamo
A un campione-pilota di almeno 30 persone che vivono nel territorio romano e laziale.
Il corso è aperto a tutte le soggettività ma per la peculiarità dei temi trattati è particolarmente indirizzato a studenti/esse universitari/e, associazioni, parrocchie e gruppi ecclesiali, organizzazioni della società civile e sindacali, attivisti/e, gruppi informali.
Durata
Il corso si terrebbe una volta a settimana per 1 mese. L’impegno stimato, per i partecipanti sarà circa 3 ore alla settimana. Dopo lo svolgimento delle sessioni sincrone on line di tre ore ciascuno vengono caricati ogni settimana i video realizzare, in modo da lasciare ai corsisti il tempo di organizzare o ripetere la visione quando ne hanno la possibilità.
Luogo
Il corso di svolgerà on line con piattaforma zoom e docenti o altri iscritti tramite il software Zoom di Fairwatch e il supporto della piattaforma Commonfaire
Iscrizioni
Il corso è gratuito. Per iscriversi è necessario compilare la scheda d’iscrizione predisposta in questo https://form.jotform.com/210291673389361
E' previsto un attestato di partecipazione a chi seguirà tutti gli incontri. Per informazioni scrivere a ressroma@gmail.com entro il 20/02/2021
Lunedì 22 febbraio ore 18 -20:30
- Saluti ed interventi dei partner del Corso.
-Presentazione del Corso: Silvia Stilli, Arcs; Riccardo Troisi, Fairwatch, Don Francesco Pesce, Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro Diocesi di Roma
Primo incontro – Covid: una crisi economica, ecologica e sociale annunciata
Docenti: Daniela Padoan, Associazione Laudato sì
Monica Di Sisto, Fairwatch/tra i facilitatori de La società della cura
Nicoletta Dentico, Society for International Development
Lunedì 1 marzo ore 18.00-20:30
Secondo incontro – economie trasformative per una società della cura
Docenti: Salvatore Monni, Università Roma 3, Oltre le diseguaglianze;
Riccardo Troisi, Fairwatch Economie Trasformative;
Soana Tortora, Solidarius Italia, Tessere reti sociali
Lucia Cuffaro , Movimento per la Decrescita Felice
Lunedì 8 marzo ore 18.00-20:30
Terzo incontro – esperienze di nuovi paradigmi per il territorio
Il ritorno alla terra, l’agroecologia, produrre secondo Natura. Quale Filiera del cibo e sovranità alimentare?
Caterina Amicucci, Csa Semi di Comunità,
Giacomo Lepri , Agricoltura Coraggio
Alberto Campailla, Nonna Roma
Marco Binotto e Gabriella D’amico, Ress Roma
Carlo De Angelis, Agricoltura Sociale
Lunedì 15 marzo ore 18.00-20:30
Quarto Incontro
Servizi e territorio per un'altra economia
Docenti: Andrea Baranes, Banca Etica
Enzo Vitalesta e Francesca Carapini, Yaku
Chiara Bassetti, Commonfaire,
Sofia Costanza, Clara Archibugi Scup / Punto in comune
Alessandra De Santis ASud
Guido Viale Laudato Si'
Lunedì 22 marzo ore 18.00-20:30
Quinto incontro
Verso una piattaforma di relazioni e priorità per il territorio e le istituzioni
Docenti:
Francesco Panié: Terra!
Paolo Carsetti: Forum italiano Movimenti dell’acqua
Maria Francesca di Tullio, Rete nazionale dei beni comuni emergenti e a uso civico
Marco Bersani, Attac
Carlo Cellamare, Facoltà di Ingegneria Università La Sapienza
Gianluca Cantisani Comitato scuola Manin/Di Donato
Mario Agostinelli Laudato Si'