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STORIE

L’uomo che pianta alberi nella Terra dei Fuochi





Ho trovato questa interessante storia dal basso, interessante sopratutto quando si parla di terra del fuoco, mondezza, discariche abusive etc.
Una storia ambientata in Campania, vicino la Terra dei fuochi.

Il protagonista è un contadino solitario e tranquillo, di poche parole, che prova piacere a vivere lentamente, a contatto con la natura, i bambini e la sua famiglia. Nonostante la sua semplicità e la mancanza di “ambizioni” e “successo”, quest’uomo da oltre un lustro sta compiendo una grande azione nelle scuole di questa terra a cavallo tra le province di Napoli e Avellino, un’impresa che potrebbe cambiare la faccia della sua terra e la vita delle generazioni future, se solo fosse accompagnato e supportato da suoi simili e da chi queste comunità le guida.

Quest’uomo da oltre cinque anni dedica almeno un giorno a settimana a sistemare, tenere in vita e valorizzare, gli spazi verdi di alcune scuole dell’area e, in particolare, dell’Istituto comprensivo Giovanni XXIII di Baiano (Avellino) piantando alberi, regalando semi e coltivando frutta e verdura insieme agli alunni delle scuole coinvolte nelle attività. Come un moderno Elzéard Bouffier, decide di lasciare un segno di sé nel modo meno invasivo e più sostenibile possibile, decidendo di regalare il suo tempo alle due entità che ritiene più importanti per il futuro dell’umanità: la natura e i bambini.

E proprio alla primaria di Baiano che ai primi di giugno si è chiuso un ciclo di “didattica dell’orto” durato cinque anni, totalmente gratuito, che ha visto la partecipazione di centinaia di bambini e la piantumazione di migliaia di alberi.

Come detto, questa festa del raccolto è un esperimento che parte da lontano, dal progetto di diffusione degli orti didattici inizialmente promosso dalla Cooperativa SEEDS e poi autonomamente realizzato dal maestro Cesare e da Luca Candela (questo il nome del moderno “uomo che piantava gli alberi”), attraverso cui – uomini e donne a vario titolo – hanno messo a disposizione le loro conoscenze ed esperienze per avvicinare i bambini e le bambine alla terra (educandoli alla ciclicità e al rispetto della Natura) e per rivalutare i saperi antichi, sensibilizzando i partecipanti al rispetto dell’ambiente, a pratiche concrete per salvaguardare il territorio (strategia Rifiuti Zero, stagionalità, filiera corta), a consumare prodotti realmente a chilometro zero.

È stato un momento in grado di far conoscere l’importanza della biodiversità e della valorizzazione di varietà eterogenee a differenza di quanto vorrebbero imporci le multinazionali del cibo coma la Monsanto e la Dupont. È stato un contesto in cui riflettere che l’autonomia alimentare è possibile se noi per primi ci crediamo e ravvivando i nostri territori che sono a vocazione agricola agendo contro l’abbandono dei terreni, sia privati sia pubblici, ripopolandoli di allevamenti al brado e riseminando cereali, legumi, ortaggi con uno spirito di cooperazione e non di competizione. Ma soprattutto, è stato un momento di responsabilizzazione dei più piccoli, che hanno partecipato a tutte le attività previste nel corso dell’anno in maniera assolutamente autonoma e alla pari rispetto agli altri adulti coinvolti.
Per saperne di più: https://cooperativaseeds.wordpress.com


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