“Piccolo e misero è l'uomo che si esalta davanti a una ruspa che distrugge il letto di un povero. Nessuna percentuale elettorale e nessun palazzo istituzionale nobiliteranno mai personaggi così disumani”.
Baobab Experience di Roma, centro di volontari che da anni segue i migranti senza casa, commenta così, con un post su twitter, la conclusione delle operazioni di sgombero di cui è stato oggetto ieri, 13 novembre, per la 21esima volta in circa tre anni di (movimentata) esistenza. La rimozione del presidio e delle tende del campo informale di prima accoglienza, situato nel parcheggio antistante la stazione Tiburtina, è iniziata poco dopo le 7 del mattino, con i blindati della polizia e dei carabinieri che varcano l’ingresso sotto la scritta: “Se entrate sarà un bagno di umanità”.
Qualche ora più tardi di quello striscione resta un brandello, la scritta umanità strappata in mezzo.
L’associazione Baobab Experience si è costituita nel 2016. Ha contato sull’aiuto di associazioni mediche e legali e sulla rete costituita con attivisti dei diritti umanitari nazionali ed europei. Continuamente sgomberata, ha girato di luogo in luogo in città. Le ruspe distruggono ma non cancellano questa esperienza che risponde a un bisogno ineludibile di cui le realtà istituzionali non sanno farsi carico.
Roma ha un enorme problema di diritto all’alloggio. Dobbiamo inoltre notare che percorsi di integrazione e solidarietà nascono più facilmente in luoghi non istituzionali che viceversa.
Intervistato dal quotidiano Il Manifesto, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia, commentando le dichiarazioni del ministro degli Interni italiano, Matteo Salvini (“Zone franche, senza Stato e legalità, non sono più tollerate”), ha sottolineato: “Per quanto riguarda l’affermazione «senza Stato» devo dire che le associazioni di volontariato e le organizzazioni non governative sono costrette a farsi Stato quando le istituzioni vengono menoal dovere di dare risposte adeguate ai bisogni sociali”.
Questa storia, insieme a quella di tante altre buone pratiche ed esperienze collettive, suggerisce di prestare attenzione alle sperimentazioni di Welfare dal basso che già operano nell’autonomia della cooperazione sociale per la soddisfazione di bisogni immediati o per rispondere a istanze di solidarietà e mutualismo. La riflessione e la ricerca sulle possibilità di recupero delle capacità autonome del sistema sociale rappresenta un groviglio politico centrale, il nucleo intorno al quale ricominciare a concepire un mondo desiderabile.
Come ha ribadito Andrea Costa, coordinatore di Baobab Experience, “le ruspe non colmano un vuoto delle istituzioni nell’accoglienza, né aiutano a capire le ragioni della migrazione. Fino a che uomini e donne saranno costretti a fuggire dai loro paesi noi saremo qui ad accoglierli. Non ci hanno fermato i 21 sgomberi precedenti, non lo farà anche questo”.
Faced with these events, there is to be ashamed of being Italian! Having aMinister of the Republic that applauds 130 people on the street is truly sad. Shame! But sooner or later he will pay for it!
Una triste storia che, come già commentato, mi fa vergognare di essere italiano. Essere forti con i dedoli per essere servi con i forti. Che schifo! Ma non dureranno. By any mean necessary!!
I cattivisti. Così li ha definiti Luigi Manconi (che ha speso parole di supporto anche per il Baobab) nel tentativo di smontare questa retorica idiota del "buonismo". E sapere che al suo posto, come presidente della commissione dei diritti umani al Senato, è stata eletta una parlamentare della Lega che si esalta per le ruspe suona come una farsa.
queste azioni da parte delle istituzioni lasciano proprio senza parole!
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