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COMMONERS VOICES

Un reddito di continuità per gli operatori culturali

-Toni Casano- La distanza e la vicinanza fra le persone non è questione di metri .  Scendono in piazza le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo -


Da Trieste a Palermo, con la presenza in quasi tutte le città metropolitane del paese, scendono in piazza le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo, per chiedere l’apertura di un tavolo di confronto con le istituzioni  – e in primo luogo col governo – per riavviare l’attività del settore, consentendo la riapertura in sicurezza degli spazi pubblici destinati alla fruizione dei “prodotti” culturali offerti dagli operatori del comparto.

Nel comunicato di convocazione della manifestazione, diramato dal Coordinamento nazionale dei collettivi e movimenti autonomi indipendenti (i cui presidi metropolitani saranno articolati dalle diverse realtà territoriali che hanno aderito alla nuova rete categoriale), si richiede la condivisione di un percorso tecnico tra le parti sociali interessate, per una immediata ripresa delle rappresentazioni programmate “che abbia come priorità: salute per lavoratori, lavoratrici e pubblico; protocolli di sicurezza; finanziamenti pubblici; strumenti di riforma, sia per la ripartenza in presenza, che per una virtualità  sostenibile e democratica”.

Inoltre il Coordinamento rivendica il riconoscimento di un reddito di continuità, come misura di sostegno sociale che accompagni tutti gli operatori della categoria “fino alla ripresa piena dei singoli settori”. Sostanzialmente, le lavoratrici ed i lavoratori di questo importante segmento culturale reclamano il diritto di “intavolare” una vertenza a tutto tondo, con la partecipazione diretta dei dicasteri governativi del ramo  e con il coinvolgimento tecnico dell’Istituto della previdenza sociale, al fine di tutelare il settore e garantire gli impegni in essere, “salvaguardando i rapporti di lavoro in atto”.

Questi gli obiettivi che sinteticamente riportiamo, già contenuti  nel “Documento Emergenza”, una sorta di piattaforma che il Coordinamento nazionale aveva inviato martedì della scorsa settimana alle autorità, con il quale veniva formalizzata l’istanza di uno incontro sui temi oggetto della vertenza. Questi costituiscono la base di una tutela professionale, direttamente riconducibile ai principi fondamentali sanciti dagli artt. 4, 9 e 33 di cui alla Costituzione Italiana: La Cultura è un bene comune!, grida forte il Coordinamento e vuole ribadirlo “in questa grande manifestazione di piazza virtuale, pronti, quando sarà possibile, a scendere tutte e tutti insieme in una grande piazza nazionale”.

A scanso di equivoci, i lavoratori della categoria chiariscono – implicitamente – che la loro non è una rivendicazione corporativa, tenendo a precisare di essere anche “cittadine e i cittadini che hanno fame di cultura!”, volgendo lo sguardo all’interesse comune e collettivo contro le logiche selettive di accesso alla fruizione e alla produzione culturale. Questo è un movimento cresciuto nel corso della crisi sanitaria, sperimentando non solo quella precarietà quotidiana vissuta prima della pandemia, ma provando sulla propria pelle lo stato di emarginazione sociale senza alcuna rete di protezione. Sono accumunati nello stesso destino con quella gran massa di società marginalizzata dalla asfissia mercatista che ha sistematicamente destrutturato quel welfare universale conquistato con le lotte operaie e sociali nei decenni postbellici.

In attesa delle risposte istituzionali, di fatto le iniziative di sabato prossimo aprono lo stato di agitazione permanente proclamato dal Coordinamento nazionale, con varie azioni pubbliche che accompagneranno la vertenza, fino all’ipotesi d’indizione di uno sciopero generale del comparto. Intanto la partecipazione all’evento del 30 maggio, scrivono gli organizzatori, “vuol dire partecipare in forma simbolica a una grande mobilitazione nazionale per la Cultura, per ribadire tutte e tutti insieme che nei processi di ricostruzione il ruolo della Cultura è sempre stato fondamentale”.

Le adesioni sono in continuo aggiornamento e chi volesse aderire potrà contattare gli organizzatori dei presidi territoriali, le cui pagine facebook sono segnate in fondo. Per il momento segnaliamo la registrazione delle seguenti realtà: Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo Lombardia, Attrici e Attori Uniti, Sarte di Scena, Saltimbanchi Senza Frontiere, Attrezzismo Violento, Cub Informazione e Spettacolo, Teatro Fornace e Professionisti dello Spettacolo Emergenza Continua.

Indicazioni sulla sicurezza:
– la presenza sarà in forma statica senza creare assembramenti;
– rispettare la distanza di un metro e mezzo;
– tutt* con guanti e mascherina, nel rispetto delle norme del protocollo sanitario, al fine di tutelare ogni partecipante;
– non lasciare sporca la piazza (usare posaceneri da tasca e sacchetti personali per i rifiuti);
– la buona riuscita della manifestazione è responsabilità di ognuno

Ecco le piazza di sabato 30 MAGGIO

-ROMA Piazza San Giovanni in Laterano ore 15.00
https://www.facebook.com/events/3243628312334464/?notif_t=plan_user_joined&notif_id=1590436208823125
-BOLOGNA Via Rizzoli (2 Torri) ore 16.30
https://facebook.com/events/241970697136081/
-FIRENZE piazza della Repubblica ore 17.00
https://www.facebook.com/events/264676641447627/
-MILANO Piazza Duomo ore 17.00
https://www.facebook.com/events/782788532127246/
-GENOVA Piazza De Ferrari ore 17.00
https://www.facebook.com/events/301151454219380/
-TORINO Piazza Castello ore 15.00
https://www.facebook.com/events/249227639470518
-TRIESTE Piazza Giuseppe Verdi ore 15.00
https://www.facebook.com/events/625519311509419/
-VENEZIA Stazione di Venezia Santa Lucia ore 14.30
https://www.facebook.com/events/3089034744489381/
-NAPOLI Piazza del Plebiscito ore 16.00
https://www.facebook.com/LLSCa/
-BARI Piazza della Libertà ore 17.00
https://www.facebook.com/events/254826885602990/
-CATANIA Via Teatro Massimo/Piazza Vincenzo Bellini
ore 16.00
https://www.facebook.com/events/690065851564874/
-PALERMO in Piazza Verdi ore 16.00
https://www.facebook.com/events/275529930482614/

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